Con la recente Riforma dello Sport il Legislatore si è attivato con l’obiettivo di promuovere ulteriormente nel mondo dello Sport i valori di parità e non discriminazione così come la tutela dei minori e il contrasto alla violenza di genere.
La Riforma dello Sport introduce una complessiva mobilitazione dell’intero mondo sportivo nella direzione dell’adozione di iniziative correlate e teleologicamente orientate a promuovere un più elevato livello di sensibilità ed impegno per prevenire condotte violente e discriminatorie. In questo contesto, anche il Club Roma Vela ASD si è attivato mediante specifiche Linee Guida che hanno portato alla redazione del MOG – Modello Organizzativo Gestionale e del Codice di Condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, etnia o orientamento sessuale, nonché per qualsiasi condizione prevista dal c.d. “Codice delle pari opportunità”.
Le Linee Guida sono elaborate con validità quadriennale e comunque aggiornate ogni qualvolta necessario al fine di recepire le eventuali modifiche e integrazioni dei presenti Principi Fondamentali, le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI e le raccomandazioni dell’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding.
Il Consiglio Direttivo del Club Roma Vela ASD ha pubblicato qui di seguito i documenti fondamentali delle Linee Guida, con l’invito a tutti i tesserati di prenderne visione.
MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITÁ SPORTIVA
Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è redatto dal CLUB ROMA VELA ASD (di seguito, l’Associazione), come previsto dal comma 2 dell’articolo 16 del d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021 e utilizzando le linee guida pubblicate dal MSP Italia. Si applica a chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività dell’Associazione, indipendentemente dalla disciplina sportiva praticata. Ha validità quadriennale dalla data di approvazione e deve essere aggiornato ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali emanati dal CONI, le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI e le raccomandazioni dell’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding. L’obiettivo del presente modello è quello di promuovere una cultura e un ambiente inclusivo che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i tesserati, in particolare minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità, tutelando al contempo l’integrità fisica e morale di tutti i tesserati. Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva deve essere pubblicato sul sito web dell’Associazione nonché comunicato al Safeguarding Office del MSP Italia raggiungibile mediante le modalità previste, insieme alla nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato direttamente dall’Associazione.
Diritti e doveri
A tutti i tesserati e le tesserate sono riconosciuti i diritti fondamentali:
- a un trattamento dignitoso e rispettoso in ogni rapporto, contesto e situazione in ambito associativo;
- alla tutela da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva;
- a che la salute e il benessere psico-fisico siano garantiti come prevalenti rispetto a ogni risultato sportivo.
Coloro che prendono parte a qualsiasi titolo e in qualsiasi funzione e/o ruolo all’attività sportiva, in forma diretta o indiretta, sono tenuti a rispettare tutte le disposizioni e le prescrizioni a tutela degli indicati diritti dei tesserati e delle tesserate. I tecnici, i dirigenti, i soci e tutti gli altri tesserati e tesserate sono tenuti a conoscere il presente modello, il Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione e il Regolamento per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie adottato dal MSP Italia.
Prevenzione e gestione dei rischi – Comportamenti rilevanti
Ai fini del presente modello, costituiscono comportamenti rilevanti:
- l’abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;
- l’abuso fisico: qualunque condotta consumata o tentata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi l’integrità psicofisica del tesserato. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping;
- la molestia sessuale: qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti fastidio o disturbo. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;
- l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto o con contatto, e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;
- la negligenza: il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente modello, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;
- l’incuria: la mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;
- l’abuso di matrice religiosa: l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume;
- il bullismo, il cyberbullismo: qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);
- i comportamenti discriminatori: qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status socio economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
I comportamenti rilevanti possono verificarsi in qualsiasi forma e modalità, comprese quelle di persona e tramite modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi, e-mail, social network e blog.
Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni
Il Consiglio Direttivo dell’Associazione nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, con lo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui soci nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi ed in generale di tutti i tesserati. Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni dovrà essere soggetto autonomo e possibilmente indipendente dalle cariche sociali e da rapporti con gli allenatori e i tecnici, verrà selezionato tra i soggetti con abbiano esperienza nel settore, competenze comunicative e capacità di gestione delle situazioni delicate. Dovrà essere opportunamente formato e partecipare ai seminari informativi organizzati dal MSP Italia al quale l’Associazione è affiliata. Prima della nomina andrà acquisito il certificato del casellario giudiziale. Non può essere, infatti, designato come responsabile chi ha subito una condanna penale anche non definitiva per reati non colposi. In ogni caso, il Responsabile Safeguarding all’interno dell’Associazione è chiamato a svolgere una funzione centrale e preminente nella predisposizione di una policy interna per la protezione dei minori, la prevenzione e il contrasto della violenza e discriminazione, tale policy dovrà contenere:
- la descrizione del ruolo e delle responsabilità del Responsabile Safeguarding;
- le procedure per la gestione di segnalazioni di sospetti o evidenti casi di violenza, abuso o discriminazione;
- l’indicazione di un recapito dedicato cui inviare segnalazioni, un indirizzo email ed un numero di telefono;
- le modalità di verifica periodica del rispetto delle procedure e della policy adottata.
Il Safeguarding Office e la procedura di segnalazione
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni dell’Associazione ha l’obbligo di comunicare al Safeguarding Office del MSP Italia ogni situazione critica e di rischio al fine di consentire il monitoraggio dei casi di abusi, violenze e discriminazioni sui tesserati. In particolare, in caso di sospetti abusi, violenze e discriminazioni, il Responsabile Safeguarding può contattare il Safeguarding Office del MSP Italia per ricevere assistenza e supporto nel processo di gestione del caso. Tale processo prevede:
- Raccolta delle informazioni: Il Responsabile Safeguarding raccoglie tutte le informazioni necessarie riguardanti il caso di sospetto abuso, violenza o discriminazione, inclusi dettagli sugli individui coinvolti, la natura dell’accusa e qualsiasi prova disponibile.
- Contatto con Safeguarding Office del MSP Italia: Il Responsabile Safeguarding contatta il Safeguarding Office del MSP Italia per segnalare il caso e richiedere supporto. Safeguarding Office del MSP Italia può essere contattato attraverso un modulo di segnalazione online.
- Valutazione iniziale: Il Safeguarding Office del MSP Italia valuta la segnalazione iniziale e determina se sono necessarie ulteriori informazioni o se è necessario avviare un’indagine formale. In alcuni casi, il Safeguarding Office del MSP Italia può collaborare con il Responsabile Safeguarding dell’Associazione per raccogliere ulteriori dettagli.
- Indagine formale: Se il Safeguarding Office del MSP Italia determina che è necessario avviare un’indagine formale, viene nominato un team di investigatori esperti per condurre l’indagine. Questo team può includere professionisti con esperienza in indagini su abusi, violenze e discriminazioni.
- Raccolta delle prove: Durante l’indagine, il team di investigatori raccoglie prove pertinenti, intervista testimoni e valuta la credibilità delle accuse. Le prove possono includere testimonianze, documenti, registrazioni video o audio e altre forme di evidenza.
- Valutazione delle prove: Una volta raccolte tutte le prove, il team di investigatori valuta le informazioni e determina se ci sono sufficienti prove per supportare le accuse di abuso, violenza o discriminazione.
- Raccomandazioni e azioni: Se le prove supportano le accuse, il Safeguarding Office del MSP Italia formula raccomandazioni per le azioni da intraprendere. Queste azioni possono includere sanzioni disciplinari, formazione obbligatoria, modifiche alle politiche o altre misure correttive.
- Relazione finale: Al termine dell’indagine, viene redatta una relazione finale che riassume i risultati dell’indagine, le prove raccolte e le raccomandazioni per le azioni future. La relazione viene condivisa con il Safeguarding Officer e le autorità appropriate.
- Monitoraggio e follow-up: Dopo che le azioni raccomandate sono state implementate, il Safeguarding Office del MSP Italia può continuare a monitorare la situazione, in collaborazione con il Responsabile Safeguarding dell’Associazione, per garantire che le misure correttive siano efficaci e che non si verifichino ulteriori casi di abuso, violenza o discriminazione.
- Assistenza e supporto alle vittime: Durante tutto il processo, è fondamentale fornire assistenza e supporto alle vittime di abusi, violenze e discriminazioni. Il Safeguarding Office del MSP Italia collabora con il Responsabile Safeguarding e altre risorse per garantire che le vittime ricevano il sostegno emotivo, psicologico e legale necessario per affrontare la situazione.
- Comunicazione e trasparenza: Il Safeguarding Office del MSP Italia promuove la comunicazione trasparente con tutte le parti coinvolte, inclusi i tesserati, le famiglie e le autorità, per garantire che il processo sia gestito in modo equo e trasparente.
- Revisione delle politiche: Basandosi sui risultati delle indagini e sulle lezioni apprese, il Responsabile Safeguarding, anche in collaborazione con il Safeguarding Office del MSP Italia, può raccomandare revisioni delle politiche e delle procedure per migliorare ulteriormente la prevenzione e la gestione dei casi di abuso, violenza e discriminazione.
L’Associazione si impegna a mantenere una stretta collaborazione con il Safeguarding Office del MSP Italia per le Politiche di Safeguarding per garantire un ambiente sicuro e protetto per tutti i tesserati e per affrontare in modo efficace e tempestivo qualsiasi caso di abuso, violenza o discriminazione.
Regolamentazione delle Attività Sportive dell’Associazione
Nello svolgimento delle attività sportive dell’Associazione, è fondamentale regolamentare alcune situazioni per garantire la sicurezza, l’organizzazione e il rispetto delle normative vigenti. Di seguito sono riportate le principali aree da regolamentare:
- L’accesso ai locali e agli spazi gestiti o utilizzati dall’Associazione deve essere sempre garantito durante gli allenamenti e le sessioni di prova dei tesserati e delle tesserate minorenni a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti e delle atlete, o ai loro delegati. Nelle strutture gestite o utilizzate dall’Associazione devono essere predisposte tutte le misure necessarie per prevenire qualsiasi situazione di rischio.
- Durante le sessioni di allenamento o di prova, l’accesso agli spogliatoi è riservato esclusivamente agli atleti e alle atlete dell’Associazione.
- L’accesso agli spogliatoi durante le sessioni di allenamento o di prova non è consentito a utenti esterni, genitori o accompagnatori, salvo autorizzazione da parte di un tecnico o dirigente. Tale accesso è permesso esclusivamente per l’assistenza ai tesserati e alle tesserate sotto gli 8 anni di età o con disabilità motorie o intellettive/relazionali.
- In caso di necessità, fermo restando la tempestiva richiesta di intervento al servizio di soccorso sanitario, l’accesso all’infermeria è consentito al medico sociale o, durante una manifestazione sportiva, al medico di gara. In loro assenza, può accedere un tecnico formato sulle procedure di primo soccorso esclusivamente per eseguire le procedure strettamente necessarie al primo soccorso della persona infortunata. La porta dovrà rimanere aperta e, se possibile, dovrà essere presente almeno un’altra persona (atleta, tecnico, dirigente, collaboratore, eccetera).
- In caso di trasferte che prevedano un pernottamento, agli atleti dovranno essere riservate camere, eventualmente in condivisione con atleti dello stesso genere, separate da quelle assegnate a tecnici, dirigenti o altri accompagnatori, eccetto nel caso di parentela stretta tra l’atleta e l’accompagnatore. Durante qualsiasi tipo di trasferta, gli accompagnatori hanno il dovere di vigilare sugli atleti, in particolare se minorenni, adottando tutte le misure necessarie per garantire la loro integrità fisica e morale e prevenire qualsiasi comportamento rilevante ai fini del presente modello.
Principio Fondamentale dell’Inclusività
L’Associazione garantisce a tutti i propri tesserati e ai tesserati di altre associazioni e società sportive dilettantistiche pari diritti e opportunità, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.
L’Associazione si impegna, anche tramite accordi, convenzioni e collaborazioni con altre associazioni o società sportive dilettantistiche, a garantire il diritto allo sport agli atleti con disabilità fisica o intellettivo-relazionale. Questi atleti saranno integrati nei gruppi di coetanei tesserati per l’Associazione, anche se tesserati per altre associazioni o società sportive dilettantistiche.
L’Associazione si impegna a garantire il diritto allo sport anche agli atleti svantaggiati dal punto di vista economico o familiare, favorendo la loro partecipazione alle attività tramite sconti sulle quote di iscrizione e/o mediante accordi, convenzioni e collaborazioni con enti del terzo settore operanti sul territorio e nei comuni limitrofi.
Sanzioni
Il sistema sanzionatorio deve essere comunicato a tutti i destinatari del Modello utilizzando i mezzi più appropriati scelti dall’Associazione.
Le sanzioni variano in base alla natura del rapporto giuridico tra chi commette la violazione e l’Associazione, nonché alla gravità della violazione stessa e al ruolo e responsabilità della persona coinvolta.
Si terrà conto del livello di imprudenza, negligenza, colpa o intenzionalità del comportamento, della recidiva, del tipo di attività svolta e della posizione funzionale dell’interessato, della gravità del pericolo creato, dell’entità del danno causato, delle circostanze aggravanti o attenuanti, della condivisione di responsabilità con altri soggetti coinvolti nell’infrazione e di tutte le altre particolari circostanze del fatto.
A titolo esemplificativo e non esaustivo, i comportamenti sanzionabili includono:
- Mancata attuazione colposa delle misure indicate nel Modello e della documentazione correlata (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie e discriminazioni).
- Violazione intenzionale delle misure indicate nel Modello e della documentazione correlata, compromettendo il rapporto di fiducia con l’Associazione.
- Violazione delle misure a tutela del segnalante.
- Segnalazioni infondate effettuate con dolo o colpa grave.
- Violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione.
- Violazione delle disposizioni riguardanti l’informazione, la formazione e la diffusione del Modello.
- Atti di ritorsione o discriminatori, diretti o indiretti, nei confronti del segnalante per motivi collegati alla segnalazione.
- Mancata applicazione del sistema disciplinare.
Le sanzioni variano a seconda del tipo di soggetto coinvolto: volontari e collaboratori retribuiti sono soggetti a procedure disciplinari distinte, così diversificate:
- Se i collaboratori retribuiti violano le disposizioni del presente modello, incluso il non rispetto degli obblighi di informazione verso l’Associazione e la documentazione ad esso collegata (come il Codice di condotta per la tutela dei minori e la prevenzione di molestie, violenza di genere e discriminazione), commettono illeciti disciplinari. Per tali violazioni, possono essere applicate le seguenti sanzioni, proporzionate alla gravità del caso:
- Richiamo verbale: per mancanze di lieve entità, come violazioni per negligenza delle procedure aziendali o del Codice di condotta, se la violazione non ha rilevanza esterna.
- Ammonizione scritta: in caso di recidiva durante il biennio nelle violazioni che meritano il richiamo verbale, o per violazioni delle procedure aziendali o del Codice di condotta con rilevanza esterna, se la violazione è per negligenza.
- Risoluzione del contratto: se il collaboratore elude intenzionalmente le prescrizioni del modello, compiendo azioni chiaramente mirate a commettere reati elencati nel codice penale o violando i divieti normativi, o se è stato condannato definitivamente per tali reati. Questa sanzione si applica anche se il collaboratore falsifica, distrugge o altera documenti aziendali, o impedisce il controllo e l’accesso alle informazioni necessarie per la trasparenza.”
- Invece per i volontari dell’Associazione possono essere applicate le seguenti sanzioni, in base alla natura e gravità della violazione:
- Richiamo verbale: per mancanze di lieve entità.
- Ammonizione scritta: in caso di recidiva nelle violazioni che meritano il richiamo verbale.
- Rescissione del rapporto di volontariato: e, se il volontario è anche socio dell’Associazione, radiazione dal quadro associativo. Per ulteriori dettagli, si fa riferimento al punto 3 della sezione “Sanzioni per i collaboratori retribuiti”.
Processo di aggiornamento e verifica
Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è soggetto a revisione periodica e aggiornamento in base alle necessità e alle evoluzioni normative e regolamentari. Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, in collaborazione con il Consiglio Direttivo, è incaricato di monitorare l’efficacia del modello e di proporre eventuali modifiche o integrazioni. La verifica del rispetto del modello e delle procedure adottate sarà effettuata almeno annualmente attraverso audit interni e, se necessario, con il supporto del Safeguarding Officer del MSP Italia. Eventuali irregolarità o violazioni saranno gestite in conformità con le disposizioni previste dal presente modello e dalle normative vigenti. Il presente modello è approvato dal Consiglio Direttivo dell’Associazione e viene comunicato a tutti i tesserati, tecnici, dirigenti e altri soggetti coinvolti nelle attività dell’Associazione. La diffusione del modello avviene attraverso la pubblicazione sul sito web dell’Associazione e la distribuzione di copie digitali ai tesserati.
CODICE DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE
I destinatari del presente Codice di condotta sono gli istruttori tecnici, i dirigenti, i collaboratori a qualsiasi titolo, livello e qualifica. I soggetti sopra indicati sono responsabili della crescita dei giovani allievi e tesserati nonché della creazione di un ambiente positivo, sicuro e stimolante per la pratica sportiva. A tal fine, sono chiamati a dare il buon esempio e ad essere un modello per gli allievi affiliati all’Associazione.
Tutti i soggetti sopra indicati, che hanno un contatto diretto con allievi e tesserati minorenni, sono obbligati a rispettare il Codice di condotta, che accettano integralmente dopo averne preso visione. Ogni presunta violazione del Codice di condotta deve essere segnalata e verificata secondo quanto stabilito dal Modello Organizzativo e di controllo dell’attività sportiva (MOG).
Le misure e le sanzioni poste in essere potranno andare dall’ammonimento verbale fino alla sospensione e alla cessazione della collaborazione che potrebbero sommarsi a momenti di formazione e sensibilizzazione aggiuntivi.
Il Club Roma Vela ASD si impegna a garantire un ambiente sicuro, rispettoso e inclusivo per tutti i partecipanti, inclusi i minori e gli adulti vulnerabili. Il seguente codice di condotta stabilisce le aspettative e le responsabilità per tutti coloro che sono coinvolti nelle attività dell’Associazione.
1. Rispetto e Dignità:
– Rispettiamo la dignità e l’integrità di tutte le persone coinvolte nelle attività dell’Associazione, senza discriminazioni di alcun genere.
– Trattiamo tutti con cortesia, gentilezza e rispetto, evitando linguaggio offensivo, comportamenti intimidatori o abusivi.
2. Sicurezza e Benessere:
– Mettiamo al primo posto la sicurezza e il benessere di tutti i partecipanti, adottando misure appropriate per prevenire abusi, molestie o qualsiasi forma di danno.
– Rispettiamo i diritti e le opinioni degli altri, fornendo un ambiente in cui ci si senta liberi di esprimere preoccupazioni o segnalare comportamenti inappropriati.
3. Comportamento Appropriato:
– Manteniamo un comportamento professionale e appropriato in tutte le interazioni con i partecipanti, evitando qualsiasi forma di contatto fisico inappropriato.
– Evitiamo situazioni che possano essere percepite come sospette o inappropriati, mantenendo un comportamento trasparente e rispettoso.
4. Comunicazione Adeguata:
– Comunichiamo in modo chiaro, aperto e rispettoso con i partecipanti, genitori, colleghi e altri membri dell’Associazione.
– Manteniamo la riservatezza e il rispetto della privacy delle persone coinvolte, evitando la divulgazione non autorizzata di informazioni personali o sensibili.
5. Formazione e Consapevolezza:
– Partecipiamo a programmi di formazione e sensibilizzazione sulla tutela Safeguarding per acquisire competenze e conoscenze necessarie per prevenire e rispondere agli abusi.
– Riconosciamo il nostro ruolo e la nostra responsabilità nel proteggere i partecipanti e segnalare qualsiasi preoccupazione o sospetto di abuso alle autorità competenti.
6. Collaborazione e Rendicontabilità:
– Collaboriamo con altri membri dell’Associazione e autorità competenti per garantire un ambiente sicuro e rispettoso per tutti.
– Siamo pronti a rendere conto delle nostre azioni e decisioni, rispondendo in modo trasparente e responsabile alle preoccupazioni sollevate dalla comunità sportiva.
Tutti i soggetti destinatari del presente Codice di condotta si impegnano a:
- rispettare e tutelare i diritti, la dignità e il valore di tutti i tesserati coinvolti, indipendentemente dalla loro età, razza, colore della pelle, origine etnica, nazionale o sociale, sesso, disabilità, lingua, religione, opinione politica, stato sociale, orientamento sessuale o qualsiasi altra ragione. All’istruttore tecnico si richiede un comportamento civile e antidiscriminatorio teso a non ignorare, facilitare o anche collaborare tacitamente in attività che implicano un’ingiusta discriminazione nei confronti dei tesserati;
- attenersi alle regole in tutte le fasi delle attività;
- incoraggiare e promuovere il fair play, la disciplina, la correttezza, e lo spirito di collaborazione;
- non assumere o tollerare comportamenti o linguaggi offensivi nei confronti degli atleti, genitori, direttori di gara, membri dello staff o qualsiasi altro soggetto coinvolto nelle attività; non tollerare o partecipare a comportamenti dei minori che siano illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza fisica e/o mentale;
- sostenere e applaudire sempre gli sforzi dei giovani atleti e valorizzarli a prescindere dai risultati sul campo, promuovendo la cultura del lavoro e del divertimento;
- trasmettere serenità, entusiasmo e passione;
- educare al rispetto, all’impegno e alla collaborazione;
- aggiornarsi costantemente sulle conoscenze necessarie per adempiere al meglio alle mansioni assegnate e sul tema della tutela dei minori;
- rispettare il Modello Organizzativo e di controllo dell’attività sportiva (MOG), considerare il benessere, la sicurezza e il divertimento di tutti i tesserati al di sopra ogni altra cosa;
- combattere e prevenire qualsiasi forma di bullismo tra i minori;
- ascoltare i bisogni, le richieste, le preoccupazioni di tutti i tesserati;
- non umiliare o sminuire i tesserati o i loro sforzi durante una gara o una sessione di prove;
- non agire in modo da far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare un minore, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;
- non sfruttare un minore per un tornaconto personale o economico;
- non avere atteggiamenti nei confronti dei minori che, anche sotto il profilo psicologico, possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
- non impegnarsi in attività sessuali o avere un rapporto sessuale con tesserati di età inferiore ai 18 anni e non fare commenti sessualmente allusivi mostrando un comportamento sempre rispettoso e discreto;
- non avere relazioni con minorenni che possano essere in qualche modo considerate di sfruttamento, maltrattamento o abuso;
- non consentire giochi, frasi, atteggiamenti sessualmente provocatori o inappropriati;
- garantire che tutte le attività siano adatte alle capacità, all’età, alla maturità fisica ed emotiva, all’esperienza e all’abilità dei tesserati, in particolare degli allievi minorenni;
- lavorare insieme agli altri componenti dello staff per tutelare e promuovere gli interessi e il benessere di ogni tesserato;
- non compiere mai abusi fisici e non infliggere punizioni o castighi che possano essere ricondotti ad un abuso fisico;
- intessere relazioni proficue con i genitori dei tesserati minorenni al fine di fare squadra per la crescita e la loro tutela;
- accertarsi sempre che i minori siano adeguatamente sorvegliati e che le gare e le attività in trasferta siano sicure;
- garantire che la salute, la sicurezza e il benessere dei tesserati costituiscano obiettivo primario rispetto al successo tecnico-sportivo o qualsiasi altra considerazione;
- organizzare il lavoro, il luogo di lavoro e le attività in trasferta in modo tale da minimizzare i rischi;
- rispettare la privacy dei minori, specie in luoghi particolarmente sensibili i quali devono essere sorvegliati, in modo tale da garantire la privacy dei minori;
- evitare di fare per i minori attività di carattere personale che essi stessi possano fare da soli;
- garantire che qualsiasi trattamento di assistenza sanitaria (ad es. visita medica, assistenza postinfortunio, trattamento fisioterapico), si svolga in modo aperto e in ambiente supervisionato, piuttosto che al chiuso o in privato e sempre con la presenza di un soggetto terzo (altro tesserato, adulto);
- evitare di passare del tempo da soli con i minori lontano da altri soggetti;
- non lasciare che i minori rimangano senza adeguata supervisione nel corso delle attività e, al termine delle stesse, accertarsi che lascino l’impianto sportivo accompagnati da un proprio genitore o da una persona autorizzata, qualora i minori non siano stati preventivamente autorizzati a lasciare l’impianto autonomamente e senza la presenza di un adulto. Ogni autorizzazione deve essere debitamente sottoscritta dai soggetti esercenti la responsabilità genitoriale sul minore;
- non utilizzare i social media in maniera inappropriata, non coinvolgere i minori nelle conversazioni private sui social media e non pubblicare mai commenti o condividere immagini che potrebbero compromettere il loro benessere o causare loro danni;
- non acquisire, detenere e pubblicare fotografie o divulgare altre informazioni sui bambini e sui ragazzi o sulle loro famiglie su qualsiasi supporto cartaceo ovvero digitale (es. social media personali o del club, siti web, strumenti di comunicazione online personali, ecc.) in assenza della relativa liberatoria sottoscritta dai genitori o dai tutori al fine di poter conservare e/o utilizzare tale materiale prodotto;
- segnalare eventuali dubbi sulla sicurezza e sul benessere degli atleti rivolgendosi al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, in conformità a quanto disposto nel Modello Organizzativo e di controllo dell’attività sportiva (MOG);
- consultare il Responsabile in caso di dubbi sulla partecipazione di atleti, in conformità a quanto disposto nel Modello Organizzativo e di controllo dell’attività sportiva (MOG), in caso di necessità per favorire l’inclusione sportiva degli atleti con disabilità fisica o intellettivo-relazionale.